Da bambina impazzivo per il gioco delle bamboline di carta da ritagliare. C’era il kit iniziale, su un unico foglio, con la bambolina semi nuda e un abitino accompagnato da qualche accessorio e poi c’erano i fogli a sé, con le varie “configurazioni” a seconda della situazione: al mare, in montagna, etc.

È un po’ quello che facciamo noi, tutti i giorni: indossare una configurazione. Solo che abbiamo perso il contatto con il gioco e con chi sceglie vestito e accessori.

Le definizioni che diamo alla realtà che ci circonda si trasformano in convinzioni. Le nostre convinzioni, attraverso le relative risposte fisiche ed emozionali, determinano la nostra configurazione d’essere. E questa configurazione, formata da vibrazioni che risiedono a determinate frequenze, oltre a condizionare i nostri pensieri e le nostre azioni, genera situazioni che le corrispondono.

Possiamo scegliere il kit da indossare, ma non sappiamo farlo perché siamo identificati con i vestiti e gli accessori che abbiamo addosso.

“Per infilarsi un nuovo abito ci si deve spogliare.”